giovedì 25 febbraio 2016

Gelato al miele di limone e zafferano

Per rendere il lavoro di Eleonora e Michael, vincitori della sfida n.53 dell'MTChallenge, ancora più ostico per questa sfida, in zona Cesarini, anzi, di più, propongo anche io un'altra ricetta, dolce stavolta, ispiratami dalla primavera imminente, i ciliegi in fiore, le rondini, il tepore e, soprattutto, dal fatto che io mangerei tonnellate di gelato sempre, anche al Polo Nord.
A tal proposito mi sono avvalsa dell'aiuto di un reperto quasi archeologico, un ritrovato pionieristico per l'epoca, i primissimi anni ottanta: un gelataio Simac acquistato da mia madre qualche tempo prima della mia nascita e col quale sono praticamente cresciuta.
Per questa ricetta ho scelto il miele di limone, delicato e ricco di vitamina C, adoperandolo come sostitutivo di tutti gli zuccheri, mentre lo zafferano, che può apparire 'stonato' nel complesso, in realtà non altera il gusto del miele, che resta dominante, ma lo accompagna e lo arricchisce conferendo al gelato un piacevole colore paglierino.

Ingredienti:

- 300 ml di latte fresco intero
- 200 ml di panna
- 120 gr di miele di limone
- una punta di zafferano


PREPARAZIONE

In un pentolino antiaderente scaldate il latte assieme al miele fino al completo scioglimento di quest'ultimo, portando il liquido quasi al bollore. Versate il tutto in un recipiente e fate raffreddare.
Aggiungete la panna al latte ormai freddato e lo zafferano, amalgamate bene e trasferite tutto in una gelatiera (i tempi variano a seconda del tipo di elettrodomestico utilizzato).
Servite in cono o coppetta con della buccia grattugiata di limone non trattato.

Con questa seconda ricetta partecipo alla sfida di febbraio, la n.54, dell'MTC.


mercoledì 24 febbraio 2016

Pizza al miele di castagno dentro e fuori


L'ultima sfida dell'MTC è stata vinta da un duo geniale quanto diabolico, Eleonora e Michael, che ha proposto per questo mese un ingrediente anzichè una preparazione, il miele, mascherando di facile e immediato qualcosa che si è poi rivelato essere, seppur dolcemente, tutt'altro.
Io ho pensato a mille cose e a nessuna: un budino, una carne, una torta, finchè, guardando uno dei miei amatissimi documentari su parassiti, batteri e muffe, un volo pindarico sulla fermentazione alcolica dei lieviti mi ha suggerito una sola parola: pizza.
Così ho pensato di sostituire il comune zucchero che normalmente si aggiunge per attivare e nutrire il lievito con il miele... ed eccomi con la mia proposta per questo MTC n.54.


Ingredienti
(per 2 pizze grandi)

- 1 kg di farina 0 o manitoba
- 25 gr di lievito di birra fresco
- 800 ml d'acqua
- 2 cucchiai di olio EVO
- 20 gr di sale
- 2 cucchiaini di miele di castagno

- 400/500 gr di zucca
- 60  ml di panna da cucina
- sale e pepe
- olio EVO
- semi di zucca essiccati
- 1 fiordilatte
- miele di castagno


PREPARAZIONE

In una grossa ciotola mettete tutta la farina e, a parte, sciogliete il lievito in 300 ml di acqua degli 800 ml totali. Aggiungete tutta l'acqua alla farina e mescolate con un cucchiaio di legno. Unite ora il miele, amalgamate bene e terminate con il sale e l'olio, lasciando quindi riposare l'impasto per circa 20 minuti. 
Trascorso il tempo, rovesciatelo su una spianatoia infarinata e lavoratelo per un po', piegandolo e ripiegandolo su se stesso. Mettetelo quindi in una ciotola e riponetelo coperto con pellicola nella zona inferiore del frigorifero per 23-24 ore.
In prossimità della fine del tempo di lievitazione, potete cominciare a occuparvi del condimento della pizza.
Mondate e lavate la zucca, tagliatela a fette e cuocetela al vapore. Una volta cotta, passatela al mixer con un filo d'olio, la panna e sale e pepe a piacere.
Trascorse le 24 ore e tolto dal frigorifero il vostro impasto, trasferitelo su un piano infarinato, lavoratelo delicatamente quindi dividetelo a metà.
Stendete una delle due metà, con il matterello o anche con le mani, e ponetelo in  una teglia oleata. Distribuite sulla superficie la crema appena preparata e qualche manciata di semi di zucca, il tutto irrorato con un filo d'olio. Cuocete in forno preriscaldato statico a 250°C per 25-30 minuti. Qualche minuto prima di estrarla dal forno, aggiungete il fiordilatte a fette perchè si ammorbidisca e servite la vostra pizza calda con fili di miele di castagno qua e là.

Con questa (prima?) ricetta partecipo alla sfida n.54 dell'MTChallenge.


mercoledì 10 febbraio 2016

Arancini di riso con cacio filante




Gli arancini (o arancine) di riso sono una specialità siciliana diffusissima non solo in Sicilia ma in tutta Italia e anche al di fuori. Street food per eccellenza, qui in Campania l'arancino compare spesso anche nella famosa 'frittura all'italiana', antipasto per eccellenza prima di una pizza.
Si prepara in una miriade di modi diversi, con il ragù o senza, con i piselli o col prosciutto cotto, può avere forma tonda o conica ma in ciascuna versione non manca un buon cacio a pasta filante.
Nella mia versione ho adoperato un cacio di mucca bianco ma potete scegliere il formaggio che preferite, affumicato o più o meno stagionato, a seconda che amiate i sapori più o meno decisi.

Ingredienti
(per 8 arancini grandi):

- 350 g di riso arborio
- 80/90 g di cacio bianco a pasta di filante
- 1 uovo
- 60 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- sale e pepe
- 1 cucchiaino di paprika forte
- pane grattugiato
- olio di semi


PREPARAZIONE

Pesate il riso, lavatelo in acqua fredda e lessatelo in abbondante acqua salata avendo cura di scolarlo al dente. Mettetelo in una grossa ciotola di vetro ben aperto e lasciatelo intiepidire.
Aggiungete l'uovo intero, il Parmigiano, il pepe e la paprika e mescolate amalgamando bene tutti gli ingredienti.
Ponete sul fuoco a fiamma viva abbondante olio di semi (due dita o abbastanza perchè gli arancini risultino immersi per metà) e fatelo riscaldare: la temperatura ideale è 170°C. Nel frattempo affettate il cacio a pezzettoni, mettete il pangrattato in un piatto e con le mani e/o con l'aiuto di un cucchiaio cominciate a formare gli arancini: mettete del riso su un palmo della mano, ponetevi al centro un pezzo di cacio e con dell'altro riso,  in modo da racchiudere il formaggio, modellate una palla sufficientemente compatta, fatela rotolare nel pangrattato così che questo aderisca a tutta la sua superficie e mettete da parte. Finite così il riso e, quando l'olio sarà abbastanza caldo, friggete gli arancini tenendoli immersi in olio 4-5 minuti per lato o comunque fino a che non siano, appunto, del colore dell'arancia. Asciugate l'olio in eccesso e serviteli caldi, in modo che il formaggio all'interno resti ben filante.

Per la ricetta ho utilizzato il CacioCostanzo di mucca bianco disponibile in diverse stagionature presso i caseifici Costanzo.

venerdì 5 febbraio 2016

Migliaccio napoletano con ricotta di bufala


Siamo in febbraio, il mese del Carnevale, e in Campania questa festività comporta una vera e propria mobilitazione, casalinga e non, per la preparazione dei dolci caratteristici e tipici regionali.
Uno di questi è il migliaccio napoletano, una torta di semolino e ricotta che si prepara in poco e con poco e che, a scapito delle sue origini povere e contadine, ha un gusto leggermente speziato e dalla delicatissima aromaticità.


Ingredienti
(per circa 8 tortini o una teglia da 24 cm):

- 150 g di semola
- 50 g di burro
- 500 ml di latte intero
- 125 ml di acqua
- un pizzico di sale
- 300 gr di ricotta di bufala
- 200 gr di zucchero
- 1 bicchierino di liquore Strega
- 250 g di uova intere
- la scorza grattugiata di un'arancia e di un limone


PREPARAZIONE

In una casseruola ponete il latte, l'acqua, il sale e la buccia grattugiata degli agrumi, portate a ebollizione ed aggiungete a pioggia la semola: abbiate premura di mescolare con rapidità fino a quando il composto non si sarà addensato, quindi spegnete e mettete da parte.
In una ciotola amalgamate la ricotta con lo zucchero, lo Strega e le uova leggermente sbattute in precedenza. Create una crema, quindi, un po' alla volta, versate nella ricotta il composto a base di semolino, aiutandovi con delle fruste o, meglio, un frullatore ad immersione per evitare la formazione e la persistenza di grumi.
Una volta ben mischiati i due composti, versate con l'aiuto di un coppo il prodotto finale nelle tegliette per tortine imburrate e infarinate (o rivestite con carta da forno) e cuocete il vostro migliaccio monoporzione per circa un'ora a 170°C in forno ventilato.
La cottura è ultimata quando i tortini avranno una consistenza pressochè soda. Servite con una spolverata di zucchero a velo e, per un tocco da vero gourmet, con qualche zesta di limone o di arancia i cui olii essenziali daranno una nota di freschezza al vostro dessert.



lunedì 1 febbraio 2016

Pasta e patate con cacio affumicato


La pasta e patate è una ricetta contadina d'altri tempi, la cui origine si fa risalire addirittura al XVII secolo nel Regno di Napoli. Ne esistono numerose varianti, versioni e declinazioni ma quello che conta, come sempre, è la qualità degli ingredienti.
La tradizione napoletana vuole la pasta mista, infatti, in passato, la pasta era venduta in grossi sacchi, uno per ciascun formato. Sul fondo restavano sempre dei rimasugli, spesso rotti, che, mischiati tra loro, venivano venduti come pasta 'ammischiata' appunto, ad un prezzo più basso.
Un'altra larga parte delle correnti che riguardano la storia e la tradizione di questo piatto lo raccontano preparato con un formaggio affumicato a pasta filante. In questa ricetta ho adoperato il Caciocostanzo di mucca affumicato, un ottimo alleato in cucina, perfetto da solo, alla brace per esempio, o per donare o esaltare l'aromaticità di un primo piatto.


Ingredienti
(per 4 persone):

- 320 g di pasta mista
- 100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- un pezzo di crosta di Parmigiano
- 200 g di Caciocostanzo di mucca affumicato
- 6 o 7 patate
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- 1 l d'acqua
- olio extravergine d'oliva
- sale e pepe


PREPARAZIONE

Sbucciate le patate, tagliatele a cubetti di circa 2 cm e mettetele a bagno in acqua fredda. Nel frattempo versate in una casseruola abbastanza grande 2 cucchiai abbondanti di olio e mettetevi a soffriggere la cipolla affettata finemente, la carota a dadini e il sedano a pezzetti. Lasciate appassire per qualche minuto dopodichè aggiungetevi le patate scolate e fate insaporire il tutto, mescolando spesso, per qualche minuto.
Aggiungete ora l'acqua, il sale, il pepe e la crosta di Parmigiano, amalgamate e lasciate cuocere a fuoco basso per un'ora abbondante o, almeno, fino a che le patate non saranno morbide.
Il composto finale non deve essere asciutto ma abbastanza brodoso quindi, all'occorrenza, potete aggiungere ulteriore acqua.
Quando le patate sono pronte, eliminate la crosta di Parmigiano e occupatevi della cottura della pasta: scolatela un paio di minuti prima del tempo indicato e aggiungetela alle patate assieme al Caciocostanzo affumicato tagliato a dadini e al Parmigiano grattugiato.
Rimettete la pentola sul fuoco e mescolate il tutto fino a che il formaggio non risulterà sciolto e filante: a questo punto la vostra pasta e patate è perfetta e non vi resta che servirla, se preferite, con una spolverata di pepe nero.